In memoria di Angelo Marchi, fucilato a Mercatale 

Il Museo Storico della Linea Gotica di Casinina pubblica “Storie e Persone n. 3”, terzo documento del ciclo di narrazioni storiche che farà da preludio all’ormai prossimo 80° anniversario della battaglia della Linea Gotica e della fine dell’occupazione germanica del nostro territorio (1944 – 2024).  Tutti i documenti prodotti, redatti dal Prof. Giovanni Tiberi, direttore e fondatore del museo, andranno a costituire una preziosa pubblicazione storica con fatti e documenti inediti, trasmessi attraverso una quanto più semplice sintesi divulgativa e liberamente scaricabili su questo sito web come file pdf.

Ecco dunque Storie e Persone 3 la storia di Angelo Marchi fucilato in piazza a Mercatale

Per chi si fosse perso gli altri due numeri ecco qui anche Storie e Persone 1″

e “Storie e Persone 2″

Buona lettura!

In memoria di Angelo Marchi

Ormai ben 20 anni fa ero in servizio come docente di lettere alla Scuola Media “Angelo Battelli” di Sassocorvaro. L’amministrazione comunale, l’ANPI e altre associazioni organizzarono a Mercatale una manifestazione pubblica per commemorare la figura di
Angelo Marchi, fucilato nella piazza di Mercatale nel 1944.
Venni invitato a parteciparvi sia come docente della locale scuola media sia come fondatore del Museo Storico della Linea Gotica di Casinina affinché presentassi il momento storico nel quale si erano svolti i fatti. Erano presenti alla cerimonia: parenti della famiglia Marchi, rappresentanti dell’ANPI di Cremona e dell’ANPI pesarese, autorità civili e militari, alunni delle scuole locali e molti cittadini di Mercatale alcuni dei quali erano stati all’epoca testimoni oculari di questo triste evento.
In quell’occasione mi è stato consegnato lo scritto riportato qui di seguito affinché venisse conservato come documento storico nell’archivio del museo e fatto conoscere alle giovani generazioni che devono comprendere che la guerra è una follia e va evitata a qualunque costo.
Il Museo Storico della Linea Gotica di Casinina, sito didattico di memoria storica permanente, lo diffonde attraverso questo N. 3 di “Storie e Persone”.

Prof. Giovanni Tiberi, Cavaliere della Repubblica
Direttore e fondatore del Museo Storico della Linea Gotica di Casinina, nipote di Don Sebastiano Cupioli con il quale ha convissuto per 30 anni raccogliendo le sue preziose testimonianze.


N.B. I contenuti riportati in questo testo sono frutto di ricerche storiche condotte in oltre 50 anni dalla direzione del Museo Storico della Linea Gotica di Casinina e costituiscono parte dell’archivio storico e del percorso didattico museale. Tutti i diritti riservati. È proibito l’uso improprio e/o non autorizzato del presente scritto e dei suoi contenuti.

Casinina lì 11 novembre 2023

Lo scritto originale.

MARCHI ANGELO: nato a Vidiceto di Cingia De’ Botti, da una povera famiglia di contadini.
Conobbe la povertà fin dall’infanzia. Dopo le scuole elementari lavorò come contadino seguendo la tradizione della famiglia. Buon lavoratore sopportava la fatica con la serenità che è propria degli uomini delle nostre campagne.
La guerra fascista lo raggiunse nel pieno della sua giovinezza.
Ragazzo del 1925 fu raggiunto dalla chiamata alle anni da parte dello pseudo governo della R.S.I. Si presentò ma non sopportò questa violenza in quanto la sua natura di uomo dei campi respingeva l’idea della guerra. Non vedeva in essa alcuna utilità per il Paese; anzi la considerava la causa del disastro nazionale. E nel frangente della guerra nacque il suo spirito di rivolta.L’episodio che lo fece decidere a passare con i partigiani fu questo: Il capitano fascista TORTONA, che comandava la 3ª Compagnia del Battaglione GENIO COSTRUTTORI, aveva condannato al supplizio un militare di Brescia, facendolo legare a un palo sotto una tempesta di vento, neve e grandine. Un supplizio atroce.
Quando il ragazzo fu slegato cadde privo di sensi a terra. Trasportato all’Ospedale di SASSOCORVARO, di lui non si seppe più nulla.
Quell’episodio fu traumatico per la coscienza del giovane MARCHI. Da 11 la fuga dal reparto e insieme a me e il commilitone RUFFINI REMO, si raggiunse la Vº Brigata Garibaldi, operante nella zona di MONTEFELTRO.
Dopo 10 – 12 giorni dalla diserzione, fu catturato dai fascisti delle Brigate Nere. Fu sottoposto a atroci torture perché volevano sapere chi era con lui e dove si trovavano i suoi compagni. MARCHI sopportò con coraggio le torture e non diede nessuna informazione.
Se io ebbi salva la vita lo debbo al suo coraggioso silenzio. Dopo 2 giorni dalla cattura venne fucilato nella Piazza di MERCATALE frazione di SASSOCORVARO.
I fascisti imposero ai cittadini di assistere alla fucilazione. Un rito macabro che, ove ce ne fosse stato bisogno, metteva in luce, ancora una volta, il carattere barbaro e violento della dittatura che opprimeva il Paese, protetta dalle anni tedesche.
Ma dai tanti orrori nacque più forte lo spirito della libertà. E giunse il 25 Aprile che aprì al Paese il suo cammino democratico.
Oggi nel nome di MARCHI e di tutti i caduti della Resistenza, continueremo a tener alto i valori di Libertà, di Pace e di Giustizia che furono alla base del loro estremo sacrificio.